Consigliera di parità
Nella vita lavorativa di madri con figli portatori di
cardiopatie congenite, può succedere di ricevere un trattamento di
discriminazione sul posto di lavoro; dall’essere spostate a mansioni inferiori
perché ci si deve assentare spesso, o perché non ritenute capaci di garantire la
stessa qualità di prima in quanto troppo prese dalle preoccupazioni, fino alla
rescissione del contratto di lavoro, specialmente quelli di oggi con un livello
ridotto di tutele.
Le discriminazioni possono riguardare anche l’accesso
al lavoro, la retribuzione e le condizioni di lavoro e possono manifestarsi in
diversi modi, come una disposizione scritta, un criterio, un atto, una
consuetudine o un comportamento che produca un trattamento diverso e meno
favorevole rispetto a quello riconosciuto ad altri lavoratori.
Queste discriminazioni, che colpiscono le donne ma
possono essere riferite anche agli uomini, sono vietate dalla legge.
Che cosa fanno le Consigliere di Parità?
Le consigliere ed i consiglieri hanno compiti di
promozione, di diffusione della conoscenza delle pari opportunità, di vigilanza
e rilevazione di situazioni di discriminazione basata sul sesso nel mondo del
lavoro. Nell’esercizio delle proprie funzioni la/il consigliere di parità è un
pubblico ufficiale ed ha l’obbligo di segnalazione all’autorità giudiziaria dei
reati di cui viene a conoscenza. E’ nominata/o a livello nazionale, regionale e
provinciale, con decreto del Ministro del Lavoro di concerto con il Ministro
per le Pari opportunità. Dura in carica 4 anni e il suo mandato è rinnovabile
per non più di 2 volte.
Le consigliere di parità offrono un servizio di
consulenza gratuito, riservato e per chi lo desidera anonimo a:
- lavoratrici e lavoratori che hanno subito
discriminazioni nell'accesso al lavoro o sul luogo di lavoro, nello
sviluppo della carriera, nel livello di retribuzione
- lavoratrici e lavoratori che hanno avuto
difficoltà a conciliare il lavoro con la maternità/paternità oppure con la
cura di familiari
- imprenditrici e imprenditori che vogliono
promuovere azioni positive per realizzare le pari opportunità nella
propria azienda anche attraverso progetti e finanziamenti.
In particolare, è competenza della Consigliera
provinciale di Parità la trattazione dei casi di discriminazione individuale.
La Consigliera di Parità, su mandato dell’interessata/o, può promuovere azioni
di Conciliazione presso la Direzione Territoriale del Lavoro, e/o produrre
ricorso giudiziale perché il Giudice accerti la discriminazione subita e ordini
un piano di rimozione di tale violazione dei diritti.
Per informazioni più dettagliate e per
sottoporre il proprio caso personale, gli iscritti all’Associazione Piccoli
Grandi Cuori, possono rivolgersi all’assistente sociale dell’Associazione.